Situata nel luogo dove precedentemente sorgeva la residenza degli Spadalonga,la famiglia che ospitò Francesco dopo l’abbandono della casa paterna, la Chiesa di San Francesco è una delle più belle chiese di Gubbio, nonché una delle prime chiese dedicate al Santo: fu realizzata, infatti, nel 1255, pochi anni dopo la sua morte. La chiesa, attribuita – forse erroneamente - all’architetto Fra’ Bevignate, risulta già officiata l’anno seguente (1256).
Splendido esempio di stile gotico francescano, ha una struttura a tre navate, divise da colonne a base ottogonale e coperte da volte a crociera edificate agli inizi del XVIII secolo in luogo dell’originale copertura a capriate, e presenta una facciata incompiuta sulla quale spiccano il portale gotico e il rosone.
Il campanile, invece, è più tardo e risale al 1400
Di particolare interesse gli affreschi degli artisti umbri Ottaviano Nelli (inizi del XV secolo) e gli anonimi Maestro di San Francesco e Maestro Espressionista di S. Chiara (inizi del XIV secolo). Gli affreschi originari, molti dei quali sono stati coperti nel corso dei lavori di ristrutturazione eseguiti nel 1700, in alcuni casi sono tornati alla luce durante i successivi restauri della seconda metà del XX secolo.
Degno di nota anche l’annesso convento, sede di una importante Raccolta d’Arte, con i suoi chiostri, il refettorio e la sala capitolare.
Testo del Ristorante Parco Coppo, è vietata la riproduzione.
La basilica di Sant'Ubaldo di Gubbio, si trova vicinissimo al ristorante a Gubbio Parco Coppo, è il luogo dove sono custodite le reliquie del Santo patrono della città, vissuto nel XII secolo e canonizzato nel 1192.
L'attuale chiesa fu costruita in onore di Sant'Ublado, tra il 1512 e il 1527, sopra la piccola chiesa in cui era stato traslato il corpo del Santo nel 1194. La costruzione della nuova chiesa e dell'adiacente convento fu promossa da Elisabetta ed Eleonora Gonzaga, Duchesse di Urbino, e approvata dal loro zio, il papa Giulio II. La chiesa fu realizzata con tre navate e fu affidata ai Canonici Regolari Lateranensi che rimasero fino al 1786. Ai Canonici Regolari Lateranensi subentrarono i Passionisti, che rimasero fino al 1816 equindi i Frati Minori Riformati, che hanno avuto in custodia il santuario, con vicende alterne, fino al 2013. Dal 2013 la custodia della basilica è affidata ai sacerdoti della diocesi.
Dal 1527 la Chiesa di Sant'Ublado ha subito vari interventi di modifica, ma il più importante è quello realizzato tra il 1915 e il 1923. In questa occasione sono state aggiunte due navate e per farlo sono stati tolti altari, stucchi e decorazioni risalenti ai periodi precedenti, sia a quello barocco che a quello rinascimentale. La teca di cristallo contenente le spoglie di Sant'Ubaldo è stata collocata in posizione centrale, alle spalle dell'altare maggiore, ben visibile da tutti i fedeli. Di notevole interesse, poi, le vetrate istoriate realizzate da Francesco Mossmeyer intorno agli anni '20, ispirate alle vicende della vita di Sant'Ubaldo.
La festa del Santo patrono si celebra ogni anno a Gubbio, il 16 maggio, giorno della morte del Santo avvenuta nel 1160 e da allora in suo onore, ogni anno si celebra la famosa Festa dei Ceri, che si conclude proprio qui, nella Basilica dedicata a Sant'Ubaldo e che ne ospita i resti. I tre Ceri (dedicati a Sant'Ubaldo, San Giorgio e Sant'Antonio), durante l'anno, restano all'interno della Chiesa, nella navata laterale di destra.
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Dal 1981, ogni anno, a Gubbio, il Natale diventa magia: dal 7 dicembre al 6 gennaio le vacanze di Natale sono
L'albero di Natale di Gubbio ogni anno attrae numerosi turisti che per l'occasione pernottano al nostro Agriturismo.
Si tratta di uno spettacolo di luci, uno stupendo collage di corpi luminosi, a forma di albero di Natale, tutti disseminati lungo le pendici del monte Ingino, a valle del quale sorge la città medievale di Gubbio.
Le luci sono state posizionate con estrema accuratezza. Il risultato è impressionante e da vita ad un grande albero di Natale luminoso, che è formato da:
L'albero di Natale di Gubbio è stato realizzato sul Monte Ingino nel 1980, ideato da Enzo Grilli e da Pietrangelo Farneti ed è stato acceso per la prima volta nel dicembre 1981. Inoltre dal 1991 è stato inserito nel Guinness dei primati.
Ogni anno l'albero viene acceso il 7 dicembre, giorno della vigilia dell'Immacolata, e accompagna le feste natalizie fino al 6 gennaio, giorno dell'Epifania, regalando un'atmosfera magica sia ai bambini che agli adulti.
Il nostro obiettivo è quello di trasformare il Ristorante Parco Coppo nel miglior ristorante a Gubbio.
Un obiettivo ambizioso, ma forse raggiungibile cercando di dare valore aggiunto ai clienti del nostro ristorante, proponendo consigli di cucina esclusivi e ricette.
Il ristorante Parco Coppo si trova a Gubbio, città che ha attraversato numerose e diverse epoche storiche vivendo sempre eventi in primo piano. Per questo pubblichiamo in questa sezione informazioni turistiche importanti, al fine di aiutare il turista che ha deciso di visitare il nostro ristorante a conoscere meglio anche la nostra bellissima città.
Gubbio si trova in Umbria, nel settore nord della regione, ed è poco distante da importanti luoghi storici come Assisi e Perugia.
Come abbiamo già detto le sue origini sono antichissime, basti pensare che nel suo territorio, grazie alla presenza di numerosi e antichissimi insediamenti urbani, potrete iniziare la vostra visita partendo addirittura da siti preistorici. Sono molti gli insediamenti presenti nel territorio e risalenti agli inizi della civiltà umana, tutto intorno a Gubbio abbiamo siti di insediamenti dell’età paleolitica e siti risalenti all’età neolitica, fino ad arrivare all’età del bronzo.
Possiamo dire che Gubbio nasce nella preistoria, abbracciando tutte le epoche con insediamenti che sono in posizione molto vicina all’attuale città: parliamo di 2/3km che sono posizionati in frazione di San Marco e sui monti Ansciano e Ingino, proprio vicino il nostro Ristorante Parco Coppo.
Ma dobbiamo attendere l’età preromana, ovvero circa il 700 a.C, per vedere la città di Gubbio divenire un importante centro urbano, una città-stato, dotata di cinta muraria e governata dall’antica popolazione degli Umbri. Chiamata Ikuvium, la città all’epoca si trovava in posizione più avanzata rispetto l’attuale nucleo urbano.
Intorno al 400 a.c. avviene la romanizzazione di Gubbio. Infatti, dopo essere venuta a contatto con la civiltà di Roma per un lungo periodo e in maniera assolutamente pacifica (sicuramente perché intratteneva rapporti commerciali con l’Urbe), la città riorganizza il suo ordinamento amministrativo in maniera simile a quello romano.
Da lì l’espansione urbana di Gubbio è fortissima - in età imperiale è chiamata Iguvium, romanizzazione del nome umbro - al punto che oggi tutta la città è pregna di scavi archeologici romani e di importanti reperti e testimonianze come il famoso teatro romano, numerose ville adorne di ricchi mosaici romani, le terme.
I benefici della pace e la vicinanza con Roma fanno perdere le necessità di difesa; le case si estendono sotto il monte Ingino nella pianura frontale.
Tuttavia in seguito a causa della caduta dell’Impero romano inizia per Gubbio un periodo buio e meno felice, che tra alti e bassi finirà solo intorno all’anno mille.
Dobbiamo ricordare che Gubbio verrà distrutta nella Guerra Gotica del 535, e 100 anni dopo sarà contesa tra Bizantini e Longobardi.
Finalmente, intorno al 1000, Gubbio, che nel frattempo era passata sotto la Chiesa con le donazioni di Pipino il Breve e Carlo Magno, si riorganizza urbanisticamente e politicamente in un libero Comune.
Il Comune di Gubbio, grazie ai privilegi concessi dall’impero (prima da Federico I Barbarossa nel 1163, poi da Enrico VI), godrà di un ampia libertà. Una volta appianate le tensioni interne tra le famiglie, grazie agli interventi del vescovo Ubaldo Baldassini, in seguito proclamato Santo e patrono della città, la città gode di forza e vigore verso territori vicini, arrivando a controlla fino 100 castelli nei dintorni.
La scelta operata nel 1200 di rendere Gubbio un città Guelfa da il via a uno dei periodi più ricchi per la cittadinanza, testimoniato dal rinnovo di molte parti della città e dalla costruzione di opere architettoniche imponenti come la famosissima piazza pensile o il palazzo dei Consoli. Quest’epoca felice per Gubbio dura fino al1350, periodo in cui s’interrompe a causa delle fortissime lotte interne tra le famiglie più forti, indebolendola interiormente, e permettendo che nel 1384 venga assoggettata da Antonio di Montefeltro, Conte e Signore di Urbino.
Il dominio dei Montefeltro e di Urbino riporta la pace e placa le lotte interne. Ritorna il benessere, che arriva all’apice grazie al duca Federico di Montefeltro, nato a Gubbio nel 1422: egli promuoverà le arti ai massimi livelli.
Il 1508 è l’anno della fine della dinastia dei Montefeltro e del Ducato di Urbino. Dopo di loro tutto passerà in mano ai Della Rovere.
Dopo 120 anni, nel 1624, il duca Della Rovere, non avendo eredi maschi, decide di lasciare il ducato alla Chiesa.
Purtroppo da questo momento Gubbio entra in un lungo periodo di lenta decadenza, che finisce solo con l’Unità d’Italia nel 1860
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